La lezione di Stefano Farina
di Rodolfo Puglisi
Il 17 dicembre la
Sezione “Diego Garofalo” di Catania ha avuto il piacere di
accogliere nei propri locali il Commissario della CAN PRO, Stefano
Farina, graditissimo ospite. L’ex arbitro internazionale è stato
appositamente invitato nei mesi scorsi dal compianto Presidente
sezionale, Pietro Giallanza, al quale è stato dedicato un momento di
ricordo. Accolto dal neo Presidente Cirino Longo, Farina, prima
della riunione tecnica ha incontrato in una saletta apposita gli
arbitri, gli assistenti e gli osservatori siciliani in forza
all’Organo Tecnico che presiede, alla presenza del Presidente
regionale Rosario D’Anna. Di seguito la riunione aperta dal
Presidente Longo, la prima dopo la sua elezione, che ha tenuto a
ringraziare gli associati catanesi per la fiducia riposta in lui.
Stefano Farina ha poi toccato molteplici punti sia associativi che
tecnici, iniziando col ricordare il lavoro impostato lo scorso anno
alla CAN D, dall’incremento delle ore di tecnica arbitrale ai test
atletici uniformati a quelli della CAN PRO e della CAN A – B, dalle
lezioni di etica a quelle di psicologia arbitrale, e tanto altro
ancora. “Tutte cose – ha affermato – che oggi sembrano normali, ma
che solo poco tempo fa rappresentavano un’innovazione. Tra le altre
ho abolito i miniraduni per concentrare tutto su tre macro-raduni
entro metà dicembre e su uno a maggio per i play off scudetto.
Inoltre da gennaio abbiamo deciso che i componenti la Commissione
andassero a cena il sabato sera con la terna per conoscere l’uomo,
non soltanto l’arbitro o l’assistente”. Questo metodo di lavoro che
è stato introdotto alla CAN D, Farina lo ha in massima parte
impiantato anche in CAN PRO, potenziandolo in determinati aspetti e
puntando molto su quella che lui chiama la “Squadra CAN PRO”.
Importantissima è la cura “maniacale” dei dettagli, perché “si
diventa professionisti e si deve cominciare a pensare a cosa serve
per arbitrare a San Siro”. Nel concetto di squadra rientrano,
ovviamente anche gli assistenti, che devono “arbitrare” nella loro
zona di competenza. “L’arbitro – ha continuato Farina – deve
relazionarsi con ventidue calciatori e deve essere un buon
psicologo; deve essere dotato di flessibilità, che è una dote
fondamentale per un leader. L’arbitraggio al giorno d’oggi non è più
solo Regolamento e preparazione atletica, ma c’è bisogno anche di
una buona preparazione psichica; bisogna analizzare le motivazioni,
allenare i ragazzi a reggere lo stress a cui vanno incontro”. Egli
ha poi parlato di autorità ed autorevolezza: la prima è un fattore
interno che si manifesta attraverso il potere di chi lo esercita
grazie ad un titolo o ad una carica, mentre la seconda nasce dal
riconoscimento del ruolo e dalla capacità di ricoprirlo
adeguatamente. “Si deve lavorare –ha proseguito il Commissario CAN
PRO – per costruire un modo di comunicare che renda credibili le
decisioni, perché una decisione efficace nasce dalla capacità di
conoscere il più possibile in maniera approfondita il fatto su cui
bisogna prendere la decisione stessa. Da qui l’importanza anche del
“tempo giusto” della decisione”. Farina ha poi parlato degli
osservatori, verso i quali l’AIA dovrà rivolgersi nel futuro perché
“bisogna che ci siano formatori degli osservatori, che sono coloro
che formano gli arbitri e che dovranno sempre più dare capacità di
selezione”. La chiusura la dedica alla Sicilia, ricordando di essere
figlio di un siciliano (di Marsala, nda) ed alla città di Catania,
che ha sempre apprezzato per le sue bellezze architettoniche e
naturali. Al termine della riunione il Presidente Longo ha
consegnato a Farina, una statuetta in cristallo di un elefante,
simbolo della città di Catania, ed omaggiato gli altri ospiti
presenti, tra cui il componente CRA Giuseppe Raciti. Presenti
altresì il Presidente onorario della Sezione, Ugo Vittoria, ed il
Vice Presidente Marco Felici. La serata si è conclusa con una cena
di gala presso un ristorante nel centro storico della Città etnea,
dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
nella foto da sin. Felici, D’Anna, Longo, Farina
Supplemento on-line della rivista
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)